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Pubblico solo ora il video completo dello spettacolo teatrale al cinema Arlecchino di Monte Urano del 22 aprile 2010. Un successo inaspettato, una toccante ovazione ricevuta dai 150 presenti. E poi è filato tutto liscio (tranne Frescobaldi ;-) tranne un superFrescobaldi che è diventato l’idolo dello show!)… incredibile se penso che è stata fatta una sola prova di domenica mattina con una parte striminzita dello staff. Scusate se a volte ho dato le spalle al pubblico. Ma ero al teatro per la prima volta: sapevo solo che dovevo parlare per circa un’ora essendo me stesso e fedele allo spirito di Apologia del piano B. Avevo abbozzato il monologo ma vi assicuro che per buona parte ho improvvisato aggacciandomi a quanto accadeva prima sul palco e a quanto sarebbe accaduto dopo (il GF con il programma in mano mi istruiva in ogni fase da dietro le quinte). Le pause che mi concedevo non nascevano dal fatto che volevo imitare Celentano come qualcuno mi ha detto, ma che stavo pensando a cosa avrei dovuto dire.
Bellissimo. Emozionante.
Vorrei scrivere oggi un articolo sullo spettacolo più completo ma proprio oggi, sì oggi, sono privo di parole originali e motivazioni per fare ciò.
Ho citato mia nonna nello spettacolo, ho citato mia nonna nel libro.
Mia nonna è stata una maestra per me. Le sue parole in dialetto che incastrate in stringate frasi assassine esprimono concetti che io ci metterei decine di pagine per descriverli.
Mia nonna ieri ha subito per la seconda volta negli ultimi mesi un infarto.
Ora è in terapia intensiva.
E’ arrivata ieri l’ambulanza a prenderla e lei ha detto all’autista di non accendere le sirene. Non vuole disturbare nessuno. Ha detto poi oggi a mia madre che cosa ho pensato io che è arrivata l’ambulanza a casa.
Che cosa dovrei pensare nonna?
Che incredibile umiltà.
Che discrezione commovente.
Ora il suo cuore funziona al 40%.
Per questo che non ho voglia di scrivere dello spettacolo, ma ho voglia solo di scrivere di lei, di mia nonna.
Spero che torni presto nonna.